Giovedì mi chiama la direttrice del doposcuola per avvertirmi che Blop, durante la pausa pranzo, ha scritto con una penna sul muro della scuola, una bella M come mamma perché ama la mamma. Dopo essere stato beccato, ha provato a pulire il muro, ma la scritta é rimasta e, trattandosi di distruzione di proprietà altrui, la direttrice voleva vedermi all’uscita per consegnarmi una lettera di avvertimento. Dopo tre lettere pare caccino i bambini dal doposcuola.
Blop, in quasi 8 anni di vita, non ha praticamente mai scritto su nessun muro, nemmeno su quelli di casa, addirittura l’altro giorno brontolava perché dei ragazzini avevano scritto con lo spray sulle panchine del giardino condominiale, quindi eravamo un po’ stupiti da questa cosa, ma nella vita tutto é possibile e lui é capace di fare scemate cosi dal nulla.
La sera adiamo a recuperare i Bloppini e, mentre il papà recupera i bambini, io vado a parlare con la direttrice scusandomi tanto per il comportamento di mio figlio, spiegando che mi sembrava strano per i motivi di cui sopra, ma che appunto tutto é possibile e speravo che la sgridata e la lettera fossero sufficienti.
Rientrata a casa, marito mi racconta la versione di Blop : sarebbe stato obbligato da un altro bambino, col nome che inizia con M., che gli avrebbe detto “scrivi il mio nome sul muro o ti distruggo (défonce in francese, che non é proprio un linguaggio da 8enne)”. Quando l’animatore ha chiesto perché l’avesse fatto, Blop ha tentato di dirgli che era stato obbligato, ma l’animatore ha agitato il braccio dicendo che non capiva come potessero obbligarlo, nemmeno tenendogli la penna nella mano era possibile. A quel punto ha cambiato versione e ha preferito la punizione.
Siccome già l’anno scorso erano capitati episodi simili dove mio figlio veniva sgridato, noi convocati, e alla fine si era scoperto che la verità era un ‘altra e avevo ricevuto una lettera ufficiale, abbiamo deciso di scrivere una lettera anche noi, con la versione di Blop, chiedendo di verificare perché se fosse stato vero dovevano essere trattati in maniera uguale.
Venerdì la loro maestra era assente quindi i bambini sono rimasti a casa, ma oggi pare che abbiano indagato.
A mezzogiorno, mentre correvo a prendere BlopBlop perché la sua maestra si era ferita con la fotocopiatrice e doveva andare in ospedale, la direttrice del doposcuola mi richiama per dirmi che effettivamente M. ha ammesso di aver istigato Blop a scrivere sul muro, ma che mio figlio invece di scrivere sul muro doveva andare da un adulto a dire cosa stava succedendo cosi nessuno poteva fargli male e non sarebbe scoppiata tutta questa storia. (sorvoliamo sul termine istigato che mi ha fatto salire il sangue al cervello, ma sono rimasta molto zen e ne sono orgogliosa). Non sarebbe scoppiata nemmeno se l’animatore avesse dato il beneficio del dubbio a mio figlio e avesse indagato direttamente, invece che farlo chiudere in se stesso tanto da cambiare versione.
Stasera, quando la direttrice é uscita per parlarci, gli ha nuovamente ricordato che deve sempre dirlo agli adulti cosi loro possono prevenire e lui le ha risposto “ma se fanno tutti come M. che quando vado a dire alla maestra cosa mi ha fatto poi mi tira i calci di nascosto e mi fa male ?” . Stiamo ancora aspettando la risposta della direttrice.
Questa estate lavoreremo sulla sua autostima e il suo coraggio, per armarlo meglio di fronte a queste situazioni che purtroppo, visto il suo carattere, rischiano di ripetersi. In linea di massima sono d’accordo che non si dovrebbe mai cedere a una minaccia e che cosi facendo passa lui dalla parte del torto, etc, ma se gli adulti non sono pronti ad ascoltare come fanno i bambini?
Spero che almeno abbia capito che i suoi genitori sono “orribili” e intrattabili sull’educazione e il rispetto delle regole, ma che sono e saranno sempre pronti ad ascoltarlo e a credergli se succedono cose come questa, sperando ovviamente sia l’ultima volta.