Prove di rugby

Blop e’ un bambino molto attivo e al nido ci avevano consigliato, una volta arrivato alla materna, di fargli fare un po’ di sport per utilizzare tutta quella energia.
Ma che sport far fare a un bambino di tre anni?
C’e’ la ginnastica, a cui l;ho iscritto d’ufficio il mercoledì pomeriggio. Il giorno dell’iscrizione si e’ messo subito a fare piroette e capriole sui tappeti quindi penso che gli piacerà.
C’e’ il nuoto, ma la piscina del nostro quartiere non prende i bambini al di sotto dei quattro o cinque anni e non mi ci vedo, in pieno inverno, cambiare quartiere con Blop e BlopBlop al seguito.
Nel nostro quartiere c’era la capoeira (giuro!), ma bisognava iscriversi a maggio e non c’e’ più posto.
Forse c’era la danza, ma anche no.
E per finire, c’e’ il rugby. Perfetto, mi sono detta, piace a papa’ e mi sembra l’ideale per stancare la piccola pila alcalina.

Ieri mattina, perciò, alle 9h30 in punto eravamo sul campo di allenamento per fargli fare una prova. Non appena l’allenatore si e’ avvicinato Blop…si e’ nascosto dietro le mie gambe e si e’ rifiutato di entrare in campo con gli altri bambini. Dopo 20 minuti e’ entrato in campo, ma e’ rimasto in un angolo lontano da tutti, con aria poco convinta.  La nonna paterna voleva spingerlo in campo a tutti i costi, obbligandolo a fare uno sport che non aveva scelto lui e che non eravamo sicuri gli interessasse davvero. Io e papa’ non ce la siamo sentiti, gli abbiamo spiegato che eravamo venuti a fare una prova e non saremmo tornati il sabato dopo, ma che se non voleva farlo non avremmo insistito. La sua risposta? Posso tornare a usare la mia bici, mamma ? 

E quindi niente rugby quest’anno, sperando che un’ora di ginnastica alla settimana gli basti. E che voglia entrare in palestra, ovviamente.

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